Tutto sull'infezione
L'INIZIO
Febbraio, 1994. Una lenta e inesorabile coltre di nebbia avvolse il mondo intero, dalle più remote isole alle più alte montagne, coprendolo in un spesso velo rossastro. I primi sintomi, come difficoltà respiratorie, tosse, starnuti, nausea e vomito, furono inizialmente scambiati per un semplice virus polmonare, un eccesso di inquinamento atmosferico o, per i più religiosi, un giudizio divino. La popolazione, infettata in massa, costrinse le autorità mondiali a dichiarare un lockdown generale. Viveri, mascherine, beni di prima necessità e volantini che spiegavano come riconoscere i primi sintomi di questa misteriosa malattia e come limitarne il contagio tra i familiari vennero consegnati porta a porta. Nel giro di poco tempo, si scoprì la causa di questa sintomatologia: uno strano polline trasportato dalla nebbia. La sua origine rimaneva sconosciuta, un mistero che tutti gli scienziati del mondo cercarono di risolvere nel primo anno di infezione. Dopotutto aveva senso: i sintomi delle persone infettate erano molto simili a una reazione allergica al polline stesso. Ma nessuno sapeva ancora spiegare da dove provenisse e perché si spostasse in massa attraverso quella nebbia rossastra.
Aprile, 1994
I sintomi peggiorarono drasticamente, allontanandosi da quelli che potevano sembrare di una semplice reazione allergica. Chi non perì nelle prime settimane vide il cosiddetto virus evolversi a velocità allarmante. Una densa schiuma iniziò a fuoriuscire dalla bocca degli infetti in fase avanzata, che a stento riuscivano a respirare, spalancando la bocca violacea e annaspando disperatamente per l'aria. Tra i principali sintomi comparvero una continua fuoriuscita di lacrime lattiginose dagli occhi, convulsioni, tachicardia, confusione, febbre, tosse, difficoltà respiratorie e motorie, vistose protuberanze sulla pelle simili a bubboni. Fu allora che il polline venne dichiarato come appartenente a una pianta aliena alla normale flora del nostro pianeta, e gli venne dato un nome alla malattia che causava: Pneumonite da Aeroallergeni Xenobotanici, anche detta PAX Nonostante la gravità della malattia, la maggior parte delle persone non sembrava morire; per mesi soffrirono, contorcendosi nei loro letti, ormai completamente impazziti dal dolore. Alcuni divennero talmente aggressivi da attaccare chiunque li circondasse, mordendo, graffiando, spintonando e vomitando sangue sugli altri. Il solo contatto diretto con una di queste persone infette poteva risultare letale, quindi andava evitato a ogni costo.
Luglio, 1994
Dopo l'aumento drastico di casi di PAX venne dichiarata la legge marziale; i militari cominciarono a sparare a vista su chiunque non rispettasse il lockdown, infetti o no. Le grandi aziende farmaceutiche riuscirono a creare una terapia aerosolica capace di aiutare i polmoni a eliminare l'eccesso di polline che causava questa terribile malattia. Ai più bisognosi venne consegnato un inalatore speciale e qualche capsula di quello che fu chiamato "FloraveX Mist", capace persino di guarire parzialmente le persone in uno stadio iniziale di infezione e di donare sollievo a coloro che si trovavano in uno stadio già avanzato. Ma per quelli che avevano perso la ragione non c'era più nulla da fare; questa terapia era completamente inefficace su di loro e sembrava renderli solo più aggressivi. Il FloraveX, purtroppo, non fu sufficiente a fermare l'infezione, poiché non era una vera e propria cura. Il numero di persone al massimo stadio di infezione era ormai troppo elevato e impossibile da contenere. Milioni di infetti si riversarono per le strade attaccando chiunque fosse sano, presentando per la prima volta uno dei loro sintomi più orrificanti: l'irresistibile bisogno di cibarsi di carne, soprattutto umana. Le città ed ogni altro grande centro di infezione venne bombardato pur di cercare di contenere il contagio e gli infetti, a milioni morirono tra infetti e civili.
Gennaio, 1995
Sangue, viscere e morte colmarono le grandi città e i paesi di tutto il mondo; gli infetti sembravano essere guidati da un'unica mente che li spingeva a cibarsi e a riprodursi, arrivando ad autocannibalizzarsi pur di non morire di fame, banchettando sui corpi degli infetti che venivano abbattuti. La risposta dei militari non bastò; nel giro di poco tempo, grazie anche alla carestia e alla siccità causate dalla nebbia, tutte le società mondiali crollarono. Ormai gli infetti sono i nuovi padroni di questo mondo apocalittico.
OGGI
Dopo più di vent'anni dal primo caso di infezione da PAX, il mondo è cambiato notevolmente, evolvendosi insieme alla malattia e creando una convivenza innaturale con essa. Molti sono nati dopo l'inizio di tutto, ignari di come fosse il mondo prima dell'apocalisse. Chi, invece, ha vissuto parte della sua vita senza PAX è ormai troppo abituato alla crudeltà di questo mondo per ricordare com'era prima. Nel corso degli anni, la malattia e la sua sintomatologia si sono evolute poco, trovando quello che sembra essere un perfetto equilibrio tra infezione e riproduzione. Il polline continua a diffondersi attraverso la nebbia, ma alcune zone, soprattutto i grandi centri abitati, risultano pervase da una quantità considerevole di polline nell'aria, rendendole estremamente pericolose da attraversare, persino per chi è munito di maschere antigas o tute hazmat. I sopravvissuti si sono adattati, vivendo lontano da queste zone, chiamate Giardini o Zone Rosse, e stabilendosi in piccole comunità o all'interno delle aree sicure dell'USEC. Portare con sé maschere antigas o almeno mascherine chirurgiche è di vitale importanza per sopravvivere in questo nuovo mondo, poiché la nebbia potrebbe calare in qualsiasi momento. Il polline ha dimostrato di poter infettare non solo attraverso la nebbia, ma anche tramite gli infetti stessi, che lo producono e rilasciano al loro passaggio. Un semplice taglio, un'apertura nella pelle, una scheggia, o peggio, un morso o una lacerazione, accelera l'infezione, permettendo al polline di entrare in contatto diretto con il sangue della vittima. Gli infetti sembrano esserne consapevoli e faranno di tutto per ferirti e infettarti. Va notato, tuttavia, che il morso in sé non è infettivo; lo diventa la ferita che, entrando in contatto con il polline presente nell'aria, facilita l'infezione. Pertanto, i sopravvissuti si corazzano e si armano adeguatamente per affrontarli, oppure, ancora meglio, cercano vari metodi per evitare ogni contatto con loro.
SINTOMATOLOGIA
I sintomi sono rimasti quasi gli stessi degli ultimi mesi del 1994: nelle fasi iniziali, l'infetto potrebbe sentirsi febbricitante, con difficoltà respiratorie che si manifestano poco dopo il contatto diretto con il polline. Tosse, starnuti e lacrimazione seguono come sintomi successivi. È stato dimostrato che molte persone sembrano guarire naturalmente dai lievi sintomi della PAX, semplicemente riposando ed evitando ulteriore contatto con il polline, che in piccole quantità non riesce ad attaccare l'organismo in modo efficace. Superata una certa soglia indefinita, però, il polline sembra diventare resiliente, attaccandosi alle mucose dei polmoni e infiltrandosi nel sistema sanguigno del malato. In questi casi, l'utilizzo del FloraveX Mist è di vitale importanza. Ed è qui che i sintomi delle fasi avanzate cominciano a presentarsi: fiato corto, pelle violacea, occhi colmi di lacrime lattiginose, bocca spalancata in un disperato annaspare per l'aria, febbre, convulsioni, perdita di memoria, vomito, stordimento e confusione. Agire immediatamente alla comparsa dei primi sintomi della fase avanzata della PAX è imperativo per sopravvivere, poiché dopo i primi segni di perdita di memoria e aggressività è ormai troppo tardi. A quel punto, non vi è più nulla da fare per il malato: la percentuale di polline nei polmoni è ormai troppo alta e si riproduce all'interno dell'organismo ospite a una tale velocità che nemmeno il FloraveX può aiutare a espellere questo eccesso. Allo stadio finale, il malato è ormai perduto e un nuovo infetto comincerà a vagare per le strade in cerca di nutrimento.
FLORAVEX
Il FloraveX Mist, pur non essendo una vera e propria cura, è ancora molto utilizzato per il trattamento e la guarigione dalla PAX. Ormai è diventato una merce piuttosto rara, portando i pochi possessori di qualche capsula a custodirla gelosamente o a venderla a prezzi esorbitanti. Il suo utilizzo è di vitale importanza, poiché superata una certa percentuale di infezione i sintomi non scompariranno da soli e peggioreranno sempre più, portando prima o poi all'inesorabile pazzia e cannibalismo caratteristici della PAX. Dopo tutto questo tempo, il FloraveX rimane un caposaldo nella lotta contro questa terribile malattia, tanto che molti vanno continuamente alla ricerca di capsule e inalatori, chi per utilizzo personale, chi per puro profitto.
SCANNER DPX
Inizialmente sviluppato e utilizzato dall'USEC, lo Scanner Diagnostico per Polline Xenobotanico, o più semplicemente DPX, viene utilizzato per testare il sangue del paziente alla ricerca di tracce di polline. Una volta impostato e acceso, si punta la bocchetta contro il collo o il braccio del paziente; un ago raccoglie un piccolo campione di sangue. Nel giro di pochi secondi si ottiene un risultato accurato all'87%. Un display si illumina mostrando due diversi colori: verde indica che il paziente è sano o che la quantità di polline nel suo sangue è troppo esigua per essere pericolosa; rosso, invece, significa che la persona ha già cominciato a mostrare i primi sintomi della PAX.
KENTUCKY
Diversamente da altri luoghi del mondo, o anche solo degli Stati Uniti, il Kentucky non è stato colpito troppo duramente dalla PAX, rendendolo uno dei luoghi sicuri in cui potersi stabilire. Le Zone Rosse, o Giardini, sono poche e presenti solo nei grandi centri abitati, portando a una bassa presenza di infetti speciali e a una quantità ridotta di polline nell'aria, con conseguente minor presenza di nebbia. Le grandi città non sono state bombardate e i piccoli centri abitati sono tendenzialmente privi di Giardini, il che rende il Kentucky non solo il posto perfetto per insediarsi, ma anche un luogo prediletto da saccheggiatori in cerca di risorse, mercanti pronti a fare fortuna e banditi intenti a derubare i viandanti.
I GIARDINI
Questi luoghi, conosciuti come Giardini, corrispondono soprattutto in quelli che furono i principali centri di infezione nel 1994, diventando il risultato tangibile della presenza del polline. La vegetazione nei Giardini cresce rigogliosa, coprendo gli edifici con rampicanti, le strade con un'erba densa e resistente, e spingendo alberi a crescere attraverso il cemento. Tuttavia, ciò che accomuna questa vegetazione innaturale è il suo colore rossastro, e un aspetto decisamente alieno rispetto alla flora a cui siamo abituati.
Sembra che l'obiettivo del polline non sia solo infettare gli esseri umani, ma anche radicarsi nel terreno, infettare il suolo e dare origine a questi luoghi innaturali. I Giardini sono comparsi pochi anni dopo l'inizio dell'apocalisse, e si comportano ormai come piante parassitarie, avanzando sempre più e coprendo territori sempre più vasti con il loro manto erboso dal colore rosso. Questo ha spinto alcuni sopravvissuti a lavorare attivamente per contenere tali zone, bruciandone i confini per evitarne un'espansione incontrollata.
Queste aree sono rimaste quasi completamente intoccate dai sopravvissuti nel corso degli anni, a causa dell'alta concentrazione di polline, capace di infettare in pochi minuti chiunque non sia adeguatamente protetto. Tuttavia, la presenza di abbondanti risorse sembra aver recentemente attirato l'attenzione di diversi saccheggiatori. Considerati da alcuni come ambiziosi, e da altri come folli, questi individui si avventurano nei Giardini indossando tute hazmat, alla ricerca delle ricchezze nascoste.
Purtroppo, pochi riescono a tornare indietro, e ancor meno hanno il coraggio di raccontare la loro esperienza. Coloro che lo fanno, descrivono i Giardini come luoghi estremamente pericolosi, permeati da una fitta, ma invisibile, coltre di polline con poteri allucinogeni. Questo polline altera gradualmente la mente delle persone, spingendole verso la follia e impedendo loro di distinguere la realtà dall'illusione, conducendole infine a una morte atroce.
Molti sono scomparsi senza lasciare traccia, mentre altri sono stati uccisi da creature e infetti di cui nessuno osa parlare. Sebbene l'idea di addentrarsi in queste zone possa sembrare allettante per le possibili ricompense, è indubbiamente un rischio elevato. Qui, la PAX può evolversi liberamente, proliferare e riprodursi, creando un ibrido tra ineffabile bellezza e letalità.
IL FIORE
Causa principale dell'orribile piaga che ha distrutto il mondo, questa pianta è la fonte del polline trasportato dalla nebbia. Si sa davvero poco su di esso, al punto che non gli è stato nemmeno attribuito un nome vero e proprio. In ogni luogo viene chiamato in modo diverso, ma basta nominare "il Fiore" per far capire immediatamente a chiunque di cosa si stia parlando.
Il Fiore è presente principalmente all'interno dei Giardini, dove trova l'habitat ideale per proliferare liberamente. Queste zone sono impregnate del suo polline allucinogeno, che sembra essere utilizzato come mezzo di difesa. Pochi possono affermare di averlo visto nella sua forma più pura; chi ci è riuscito lo descrive come un fiore dall'aspetto strano, con lo stesso colore rosso della vegetazione circostante, le cui radici si ancorano profondamente nel terreno, rendendone difficile l'estirpazione.
Può manifestarsi anche sui corpi degli infetti, trasformandoli in un habitat mobile per una versione più semplice e grezza del Fiore stesso, la cui funzione è riprodursi attraverso l'infezione umana. Le voci e le leggende su di esso sono innumerevoli, ma ciò che è certo è che non si tratta di una pianta normale. Nonostante il suo aspetto attraente, il Fiore può rivelarsi crudele e letale per chiunque osi avvicinarsi.